Aprile 2021

Per Lidia Curti

Care e cari, come molte e molti di voi sapranno, lo scorso 21 aprile è scomparsa la collega Lidia Curti. Pubblichiamo un pensiero speciale in suo ricordo di Laura Di Michele: Per Lidia Curti Con il cuore stretto e con immenso dolore affronto la scrittura di questo mio documento-pensiero di cui desidero rendere partecipi tutti coloro che, come me, hanno avuto il piacere e il privilegio di incontrare e conoscere Lidia Curti, docente e collega di anglistica all’Orientale di Napoli. Ogni volta, sia che si discutesse di questioni teoriche, letterarie e culturali, sia che si organizzassero lezioni di didattica frontale collettiva o attività di gruppi seminariali e sia che si esaminassero film (Lidia amava il cinema e andare al cinema; ha scritto stimolanti saggi sul cinema: Schermi indiani, linguaggi planetari: tra Oriente e Occidente, modernità e tradizione, avanguardia e popolare, 2008 con S. Poole) o si parlasse di questioni banali e quotidiane, ci si trovava davanti a qualche inattesa scoperta: il suo pensiero – attraverso l’analisi di testi letterari canonici o popolari, nei serrati dibattiti politici – invitava sapientemente i suoi interlocutori (colleghi e studenti) a raccogliere le sue sfide e a tracciare con lei percorsi di studio inesplorati. Di più, la passione che l’ha sempre animata fino agli ultimi giorni di vita era la molla della sua inesauribile curiosità intellettuale che la spronava ad andare oltre, a porsi per così dire accanto alle avanguardie, a essere ella stessa avanguardia e caposcuola, a interrogarsi in anticipo su teorie e metodologie analitiche ancora da fondare, su ambiti di ricerca scarsamente frequentati su territorio nazionale e nell’anglistica italiana. Fondamentali sono state le ripetute e fruttuose relazioni interuniversitarie con importanti centri di ricerca inglesi quali il Centre for Contemporary Cultural Studies dell’Università di Birmingham: da qui, sul finire degli anni ’60, Lidia Curti aveva ‘importato’ nell’anglistica dell’Orientale di Napoli il campo variegato dei Cultural Studies con l’accento posto su classe, razza, genere, potere, media e linguaggi; lì Lidia Curti aveva portato con pieno successo il pensiero e gli scritti di Antonio Gramsci. Si era trattato di un rinnovamento reciproco e costante durato per moltissimi anni e arricchito poi con collaborazioni e scambi scientifici con università americane e australiane. La spinta inesauribile al rinnovamento ha sempre guidato le sue scelte intellettuali: già nel 1984 aveva pubblicato un volume originale sulle avanguardie registiche e sulle rivisitazioni shakespeariane (Peter Brook e Shakespeare: alla ricerca di un’avanguardia nel teatro inglese) e nel 1994 la cura del volume dal suggestivo titolo di Amleto e i suoi fantasmi. Successivamente realizzerà, con l’entusiastica partecipazione delle studentesse e degli studenti dei suoi corsi universitari, numerosi video mettendo così in luce l’interesse teorico e la pratica analitica nell’interazione creativa fra la produzione cartacea (soprattutto letteraria e popolare) e quella dei media cinematografici, televisivi ed elettronici. Il superamento di barriere spaziali, temporali, etniche, di genere ha connotato il perseguimento di sconfinamenti nei molteplici campi del sapere: i suoi progetti di ricerca, come la sua attività didattica e i suoi impegni accademici e istituzionali (Pro-rettrice all’IUO, Presidente dell’AIA, Membro della ESSE) hanno conseguito tale fine, sia che riguardassero la revisione critica dei canonici generi letterari o il ripensamento instancabile delle mutevoli differenze di classe, razza, genere e identità (alla ricerca del rinnovamento dei linguaggi comunicativi attraverso tracce di percorsi interdisciplinari e transculturali e intrecci tra poetica e politica di arti performative, visuali e sonore), sia che scardinassero le tradizionali visioni del femminile nella contemporaneità. Basti qui solo ricordare alcuni suoi scritti seminali che testimoniano l’attenzione civile e politica con cui interrogano criticamente, mettendole in questione, attuali teorie psicoanalitiche, femministe/post-femministe, postmoderne e postcoloniali onde suggerire nuovi scenari critico-creativi e percorsi di pensiero alternativi che potessero far pre-vedere differenti ma interagenti possibilità espressive: La questione postcoloniale: cieli comuni, orizzonti divisi (1995, con I. Chambers), Female stories, female bodies (1998), La nuova Sharazade. Donne e multiculturalismo (2004, con S. Carotenuto et al.)), La voce dell’altra: scritture ibride tra femminismo e postcoloniale (2006), Ritorni critici: la sfida degli studi culturali e postcoloniali (2018, con I. Chambers e M. Quadraro) e il recente Femminismi futuri. Teorie/Poetiche/Fabulazioni (2019, conA.A. Ferrante e M. Vitale). Lidia Curti non ha mai preso per mano studentesse e studenti, colleghe e colleghi, compagne di attivismo femminista; al contrario, li ha gioiosamente scaraventati in un oceano turbolento nel quale teorie e pratiche artistiche, letterarie, tecnologiche e digitali interagiscono, si intrecciano e talvolta fluiscono le une nelle altre dando luogo a ibridate modalità di pensiero che esigono necessarie sperimentazioni conflittuali con le egemonie ancora vigenti dell’antropocene, del capitalocene e del piantagiocene. Non è un caso che gli scritti più recenti di Lidia Curti si muovano in dialogo appassionato e in divenire con le posizioni ecologiche della Donna Haraway di Staying with the Trouble: Making Kin in the Chthulucene e continuino a sorprendere, a spiazzare e, in ultima analisi, a gettare un altro guanto di sfida: superare i consueti confini della conoscenza, della narratività letteraria ormai classica, della fantasia e della fantascienza tradizionali, dell’attivismo politico di un tempo, della separazione: andare oltre e attraversare le barriere – facendo ricorso alle teorie della intersezionalità di genere, alle indagini sulle migrazioni femminili, ai disastri ambientali, alle geografie globali e locali della disuguaglianza – è una delle ultime riflessioni critiche svolte da Lidia Curti. Pur straziati dalla sua scomparsa, siamo confortati dal pensiero che Lidia Curti resterà nelle nostre ‘storie’ presenti e future per riscrivere “il senso del presente, disturbando il mondo in cui viviamo” (Femminismi futuri, p. 10). Laura Di Michele

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CfP: “Audiovisual Translation and Computer-Mediated Communication: Fostering Access to Digital Mediascapes” 7-8 October 2021, University of Palermo

5th International Edition   Translation Symposium  Audiovisual Translation and Computer-Mediated Communication: Fostering Access to Digital Mediascapes   7-8 October 2021  Call for papers  Due to the outbreak of the COVID-19 epidemic and in the wake of the decision of the Rector of the University of Palermo to cancel conferences and cultural events to be held at the institution, we have had to take the difficult decision to postpone the symposium to 7-8 October 2021. Stay connected for further news.  Organisers  Department of Humanities – University of Palermo  PhD in Studi Umanistici – Department of Humanities – University of Palermo  Department of Political Sciences and International Relations (DEMS) – University of Palermo Department of Foreign Languages, Literatures and Cultures – University of Bergamo Centre for Translation Studies (CenTraS), University College London (UCL)  Postgraduate course in Subtitling for the Deaf and Audio Description for the Blind (SOSAC-PALERMO)  Location  University of Palermo – Department of Humanities  Complesso Monumentale Sant’Antonino/Palazzo Chiaramonte Steri  Piazzetta Sant’Antonino, 1 – Palermo  Confirmed Speakers  Patricia Bou-Franch (University of València); Paola Catenaccio (University of Milano “Statale”); Larissa  D’Angelo (University of Bergamo); Jorge Díaz Cintas (University College London); Elena Di Giovanni  (University of Macerata); Eleonora Federici (University of Ferrara); Gian Maria Greco (University of  Warsaw); Iris Guske (Kempten School of Translation & Interpreting); Anna Jankowska (University of  Antwerp); Maria Olalla Luque Colmenero (University of Granada); Irene Ranzato (University of Rome  “Sapienza”), Maria Grazia Sindoni (University of Messina); Nuria Sanmartín Rincart (Universidad de  Valencia).  With the participation of Gabriele Uzzo (PhD student, University of Palermo, Accessibility Manager,  SudTitles), Maila Enea (Hogarth), Maria Luisa Pensabene (Audiodescriber, and Contract Lecturer,  University of Palermo), Silvia Torta (Project Manager, Transperfect). Organising Committee  Jorge Díaz Cintas (University College London), Stefania Maci (University of Bergamo), Giulia Adriana  Pennisi (University of Palermo), Alessandra Rizzo (University of Palermo), Cinzia Spinzi (University of  Bergamo), Marianna Lya Zummo (University of Palermo).  Scientific Committee  Rocío Baños, University College London, Lindsay Bywood, University of Westminster, Floriana Di Gesù,  University of Palermo, Frederic Chaume, Universitat Jaume I, Jorge Díaz Cintas, University College London,  Sabine Hoffmann, University of Palermo, Arista Kuo, Nanyang Technological University, Singapore, Stefania  Maci, University of Bergamo, Serenella Massidda, University of Roehampton, Josélia Neves, Bin Khalifa  University, Qatar, Jan Pedersen, University of Stockholm, Giulia Adriana Pennisi, University of Palermo, Nina  Reviers, University of Antwerp, Alessandra Rizzo, University of Palermo, Pablo Romero-Fresco, University of  Vigo, Oleg Rumyantsev, University of Palermo, Maria Grazia Sciortino, University of Palermo, Cinzia Spinzi,  University of Bergamo, Agnieszka Szarkowska, University of Warsaw, Iván Villanueva, Universidad Peruana de  Ciencias Aplicadas, Juan Zhang, Huazhong Agricultural University, Wuhan, China, Antonino Velez, University of  Palermo, Marianna Lya Zummo, University of Palermo.  Synopsis  Research on (audiovisual) translation, computer-mediated communication, technology and accessibility  has gained momentum in recent years (Díaz Cintas & Massidda 2020). Accessibility, understood as the  set of procedures, mechanisms and practices aimed at the provision of inclusive services addressed to a  general public, has grown as a methodological and theoretical framework in academia. For many, it should  be entrenched in society as a human right (Rizzo 2019; Greco 2018), since its ultimate goal is to facilitate  universal access to knowledge, thus breaking not only linguistic and cultural barriers but also sensory  ones (Di Giovanni 2018).  Against the backdrop of digital mediascapes, accessibility has become an instrument of mediation and  communication across a variety of discursive perspectives (Catenaccio 2018; Federici 2019), and its  function is guaranteed and strengthened by the vast array of audiovisual translation modes practised in  the industry as well as by the proliferation of visual and linguistic performative narratives on the web  (Bou-Franch 2019; Sindoni 2013). In the digital space (i.e. websites, blogs, web collectives, social  networks), accessibility guarantees the provision of some measures that make discourse more accessible  for all users (Luque, Soler, 2019). These rapid and encompassing developments are increasingly affecting  education and translation training (Spinzi 2019).  The combination of two domains, namely, audiovisual translation and computer-mediated  communication, to secure accessible digital platforms, entails both usability and inclusion, specifically  conceived for the design, creation and development of (audio)visual digital spaces that are addressed to  all citizens and make knowledge universally accessible. Such an approach has opened up new horizons  of global interaction, which cannot but involve interlingual activities. Among them, practices like amateur  translation, fandubbing and cybersubtitling (Díaz Cintas 2018a) have become crucial to the construction  of digital networks for the spread of computer-mediated knowledge (Zummo 2018; Díaz Cintas 2018b).  In broader terms, the promotion of access services to information in digital settings recognises the need  for adapting, simplifying, reinforcing, manipulating and/or translating written and spoken messages in  order to make them accessible to anyone, thus, including people with different (temporary or contingent)  cognitive abilities, speakers of other languages, sensory-impaired persons, and regular citizens. In light of  recent scholarly research in audiovisual translation and thanks to the “affordabilities of information and  communication technologies and their alleged democratising power” (Díaz Cintas 2018a: 127), the  symposium aims to explore the links between new forms of translation and the language of the multiple  digital discourse types inhabiting the cyberspace (Maci 2013). Encouraging knowledge dissemination  while at the same time challenging conventional media, the event is open to students, academics, teachers,  and professionals interested in the role and potential of access services, of which interlingual translation  is a component, in the promotion and propagation of digital discourses.  Call for Papers  We welcome contributions that reflect on the intersections between digital mediascapes and audiovisual translation, including accessibility to the media.  Send your abstracts (300 words) to: sosac@unipa.it  Deadline for submission of abstracts: 1st June 2021  Notification of acceptance: 1st July 2021  Registration fee: 60 euros.  Publication: a selection of papers will be published in a special issue of the peer reviewed and indexed  journal Translation and Translanguaging in Multilingual Contexts (John Benjamins).   Link to the website:   https://www.unipa.it/dipartimenti/scienzeumanistiche/5th-International-Edition-Translation Symposium-Audiovisual-Translation-and-Computer-Mediated-Communication-Fostering-Access-to Digital-Mediascapes–00001/  References  Catenaccio, P. 2018. “Web-mediated stakeholder communication in the biotech industry: the discursive  construction of dialogic illusion”. Altre Modernità, pp. 48-63.  Díaz Cintas, J. 2018a. “Subtitling’s a carnival’: New practices in cyberspace”. Journal of

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5th International Edition   Translation Symposium  Audiovisual Translation and Computer-Mediated Communication: Fostering Access to Digital Mediascapes   7-8 October 2021  Call for papers  Due to the outbreak of the COVID-19 epidemic and in the wake of the decision of the Rector of the University of Palermo to cancel conferences and cultural events to be held at the institution, we have had to take the difficult decision to postpone the symposium to 7-8 October 2021. Stay connected for further news.  Organisers  Department of Humanities – University of Palermo  PhD in Studi Umanistici – Department of Humanities – University of Palermo  Department of Political Sciences and International Relations (DEMS) – University of Palermo Department of Foreign Languages, Literatures and Cultures – University of Bergamo Centre for Translation Studies (CenTraS), University College London (UCL)  Postgraduate course in Subtitling for the Deaf and Audio Description for the Blind (SOSAC-PALERMO)  Location  University of Palermo – Department of Humanities  Complesso Monumentale Sant’Antonino/Palazzo Chiaramonte Steri  Piazzetta Sant’Antonino, 1 – Palermo  Confirmed Speakers  Patricia Bou-Franch (University of València); Paola Catenaccio (University of Milano “Statale”); Larissa  D’Angelo (University of Bergamo); Jorge Díaz Cintas (University College London); Elena Di Giovanni  (University of Macerata); Eleonora Federici (University of Ferrara); Gian Maria Greco (University of  Warsaw); Iris Guske (Kempten School of Translation & Interpreting); Anna Jankowska (University of  Antwerp); Maria Olalla Luque Colmenero (University of Granada); Irene Ranzato (University of Rome  “Sapienza”), Maria Grazia Sindoni (University of Messina); Nuria Sanmartín Rincart (Universidad de  Valencia).  With the participation of Gabriele Uzzo (PhD student, University of Palermo, Accessibility Manager,  SudTitles), Maila Enea (Hogarth), Maria Luisa Pensabene (Audiodescriber, and Contract Lecturer,  University of Palermo), Silvia Torta (Project Manager, Transperfect). Organising Committee  Jorge Díaz Cintas (University College London), Stefania Maci (University of Bergamo), Giulia Adriana  Pennisi (University of Palermo), Alessandra Rizzo (University of Palermo), Cinzia Spinzi (University of  Bergamo), Marianna Lya Zummo (University of Palermo).  Scientific Committee  Rocío Baños, University College London, Lindsay Bywood, University of Westminster, Floriana Di Gesù,  University of Palermo, Frederic Chaume, Universitat Jaume I, Jorge Díaz Cintas, University College London,  Sabine Hoffmann, University of Palermo, Arista Kuo, Nanyang Technological University, Singapore, Stefania  Maci, University of Bergamo, Serenella Massidda, University of Roehampton, Josélia Neves, Bin Khalifa  University, Qatar, Jan Pedersen, University of Stockholm, Giulia Adriana Pennisi, University of Palermo, Nina  Reviers, University of Antwerp, Alessandra Rizzo, University of Palermo, Pablo Romero-Fresco, University of  Vigo, Oleg Rumyantsev, University of Palermo, Maria Grazia Sciortino, University of Palermo, Cinzia Spinzi,  University of Bergamo, Agnieszka Szarkowska, University of Warsaw, Iván Villanueva, Universidad Peruana de  Ciencias Aplicadas, Juan Zhang, Huazhong Agricultural University, Wuhan, China, Antonino Velez, University of  Palermo, Marianna Lya Zummo, University of Palermo.  Synopsis  Research on (audiovisual) translation, computer-mediated communication, technology and accessibility  has gained momentum in recent years (Díaz Cintas & Massidda 2020). Accessibility, understood as the  set of procedures, mechanisms and practices aimed at the provision of inclusive services addressed to a  general public, has grown as a methodological and theoretical framework in academia. For many, it should  be entrenched in society as a human right (Rizzo 2019; Greco 2018), since its ultimate goal is to facilitate  universal access to knowledge, thus breaking not only linguistic and cultural barriers but also sensory  ones (Di Giovanni 2018).  Against the backdrop of digital mediascapes, accessibility has become an instrument of mediation and  communication across a variety of discursive perspectives (Catenaccio 2018; Federici 2019), and its  function is guaranteed and strengthened by the vast array of audiovisual translation modes practised in  the industry as well as by the proliferation of visual and linguistic performative narratives on the web  (Bou-Franch 2019; Sindoni 2013). In the digital space (i.e. websites, blogs, web collectives, social  networks), accessibility guarantees the provision of some measures that make discourse more accessible  for all users (Luque, Soler, 2019). These rapid and encompassing developments are increasingly affecting  education and translation training (Spinzi 2019).  The combination of two domains, namely, audiovisual translation and computer-mediated  communication, to secure accessible digital platforms, entails both usability and inclusion, specifically  conceived for the design, creation and development of (audio)visual digital spaces that are addressed to  all citizens and make knowledge universally accessible. Such an approach has opened up new horizons  of global interaction, which cannot but involve interlingual activities. Among them, practices like amateur  translation, fandubbing and cybersubtitling (Díaz Cintas 2018a) have become crucial to the construction  of digital networks for the spread of computer-mediated knowledge (Zummo 2018; Díaz Cintas 2018b).  In broader terms, the promotion of access services to information in digital settings recognises the need  for adapting, simplifying, reinforcing, manipulating and/or translating written and spoken messages in  order to make them accessible to anyone, thus, including people with different (temporary or contingent)  cognitive abilities, speakers of other languages, sensory-impaired persons, and regular citizens. In light of  recent scholarly research in audiovisual translation and thanks to the “affordabilities of information and  communication technologies and their alleged democratising power” (Díaz Cintas 2018a: 127), the  symposium aims to explore the links between new forms of translation and the language of the multiple  digital discourse types inhabiting the cyberspace (Maci 2013). Encouraging knowledge dissemination  while at the same time challenging conventional media, the event is open to students, academics, teachers,  and professionals interested in the role and potential of access services, of which interlingual translation  is a component, in the promotion and propagation of digital discourses.  Call for Papers  We welcome contributions that reflect on the intersections between digital mediascapes and audiovisual translation, including accessibility to the media.  Send your abstracts (300 words) to: sosac@unipa.it  Deadline for submission of abstracts: 1st June 2021  Notification of acceptance: 1st July 2021  Registration fee: 60 euros.  Publication: a selection of papers will be published in a special issue of the peer reviewed and indexed  journal Translation and Translanguaging in Multilingual Contexts (John Benjamins).   Link to the website:   https://www.unipa.it/dipartimenti/scienzeumanistiche/5th-International-Edition-Translation Symposium-Audiovisual-Translation-and-Computer-Mediated-Communication-Fostering-Access-to Digital-Mediascapes–00001/  References  Catenaccio, P. 2018. “Web-mediated stakeholder communication in the biotech industry: the discursive  construction of dialogic illusion”. Altre Modernità, pp. 48-63.  Díaz Cintas, J. 2018a. “Subtitling’s a carnival’: New practices in cyberspace”. Journal of

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