Ricordo di Lina Unali

Ricordo di Lina UnaliNella notte tra il 14 e il 15 agosto, Lina Domenicangela Unali ci ha lasciati.Già professoressa ordinaria di Letteratura Inglese presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è stata figura di spicco dell’anglistica e dell’americanistica italiana. Con le sue numerose e appassionate attività dal respiro internazionale, capaci di spaziare dalla critica letteraria alla scrittura creativa, ha contribuito a dischiudere canali di comunicazione tra Asia e Occidente. È stata Instructor e graduate student Fulbright presso la University of Washington (1961-62), professoressa incaricata all’Università di Cagliari (1970-1982), Visiting Professor presso la Nerhu Unversity di New Delhi, India, negli anni 1980-1985. L’attività di Visiting Professor l’ha poi condotta alla National Taiwan University, Taipei, Taiwan, nel 1985-86. Fulbright scholar presso l’Università di Harvard, nel 1971-1972, è stata docente per tre semestri presso la State University of Somalia, Mogadiscio negli anni 1988, 1989, 1990. Nel 2009 ha fondato il Centro di ricerca Asia and the West, oggi presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.Si è distinta come anglista e americanista, riuscendo a far dialogare le due discipline in opere critiche sempre innovative e di grande rilievo, testimonianza dei suoi molteplici interessi, dall’Early Modern period all’Ottocento inglese e americano, fino alla letteratura asiatico americana. Si ricordano, tra le sue numerosissime pubblicazioni, Mente e Misura. La Poesia di William Carlos Williams, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 1970, Stella d’India: Temi imperiali britannici, modelli di rappresentazione dell’India, Edizioni Mediterranee, Roma, 1993, Beautiful China, Cambridge Scholars Publishing, Newcastle upon Tyne, 2016 e William Shakespeare amidst Monarchs, Revolutions and Actors, Lago Sole Luna, 2019.Come autrice di testi creativi, ricordiamo La Sardegna del desiderio, Ripostes, Roma, 1991, Trilogia della Somalia musulmana, Il Grappolo, Salerno, 2001, Viaggio a Istambul, Edes, Sassari, 2009, Andalusian General. A narrative of Sardinia and Spain, Edes, Sassari, 2010 e Fiori sardi di Capo Spartivento, Vitale Edizioni, Sanremo, 2020.Ma è soprattutto come maestra che vogliamo ricordarla: ci ha insegnato che la verità va sempre perseguita, anche quando si fa tagliente come lama; ci ha insegnato ad amare ciò che appare diverso, senza averne paura; ci ha insegnato ad abbracciare qualsiasi destino, ingegnandoci per “cambiare il dato” (come amava ripetere) quando il fato sembra avverso; ci ha insegnato a credere fino a riuscire; ci ha insegnato a celebrare la vita, a rispettare ogni suo aspetto, a coltivare il corpo, l’anima, l’intelletto perché, memore dell’insegnamento di William Blake, tutto partecipa della stessa sostanza.Vogliamo salutarla con affetto e gratitudine, attraverso le parole di Emily Dickinson: Unable are the Loved to dieFor Love is Immortality,Nay, it is Deity—Unable they that love—to dieFor Love reforms VitalityInto Divinity. Elisabetta Marino, per tutti i suoi allievi e le sue allieve

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