Convegno dottorale: PAROLE, COSE E SIMBOLI TRA ANTICHE E NUOVE RAPPRESENTAZIONI DEL REALE
Nella società di oggi, in bilico tra reale e virtuale, il legame tra parole e cose necessita di essere riesplorato e divenire oggetto di nuove riflessioni. Lingua, letteratura e filosofia contribuiscono a pari merito a definire l’ambito del reale: la lingua concorre a definire la visione del mondo di una comunità di parlanti e allo stesso tempo muta in relazione ai cambiamenti socio-politici e tecnologici; la letteratura contemporanea, come un prisma, continua a rifrangere gli sguardi restituendo un mondo dalle mille sfaccettature; infine la filosofia per sua stessa costituzione si rivolge al reale, determinandolo e delimitandolo, costituendolo e talvolta negandolo, eleggendo la questione del rapporto tra pensiero ed essere a sua autentica domanda guida. Il Convegno interdisciplinare del Dottorato in Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Palermo invita alla riflessione intorno ai concetti di percezione, rappresentazione e interpretazione della realtà secondo prospettive linguistiche, letterarie e filosofiche. In ambito linguistico, l’approccio Wörter und Sachen (H. Schuchardt e R. Meringer) nei primissimi anni del ’900 ha impresso agli studi linguistici una svolta decisiva, sostenendo la necessità di non disgiungere, nelle indagini lessicali ed etimologiche, lo studio delle parole da quello delle cose e dei fatti che denotano. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, la lingua è coinvolta in un nuovo spazio: le parole vengono rielaborate da nuovi strumenti informatici dando vita a inedite dimensioni linguistiche fra uomo e macchina, mondo reale e virtuale. Inoltre, la presenza migrante mette in discussione lo spazio linguistico nazionale (De Mauro, 1980), ridefinendo i confini tra spazio urbano, parole, significati e identità. Le “lingue migranti”, infatti, pongono in essere la questione dell’alterità e di come i regimi di mobilità abbiano dato luogo a un nuovo spazio pubblico condiviso, che necessita di nuove strategie comunicative e di integrazione. Anche in ambito educativo vengono a crearsi nuove problematiche relative ai mutamenti linguistici e culturali che la didattica delle lingue deve affrontare, proponendo metodologie inclusive che rispondano alle esigenze degli apprendenti. Seguendo questa prospettiva, si pongono alcuni interrogativi: in che misura la lingua rappresenta una trasposizione del reale nell’immaginario collettivo e quanto incarna la visione del mondo di un determinato gruppo sociale? In che misura la lingua rispecchia l’evoluzione sociale sia nella dimensione orale che in quella scritta? Questi motivi spingono il traduttore, prima di intraprendere la traduzione di un testo dalla lingua source alla lingua cible, a scegliere quale strategia applicare: domestication vs foreignization (Venuti, 1995). A partire da queste sollecitazioni, i contributi da proporre possono esplorare, senza limitarsi ad essi, l’ambito dell’onomastica (nuova e vecchia rappresentazione verbale delle persone e dei luoghi, spazio e collettività); dell’etimologia/lessicografia (vecchi e nuovi modi per rappresentare le cose tra origine del nome e referente etnolinguistico); dell’iconimia (percorsi iconimici, legati a immagini mentali, rappresentazioni linguistiche e simboli); della testualità (lingue analogiche e lingue digitali/AI come trasposizione e orientamento della percezione della realtà); della traduzione e della didattica (metodologie e strategie innovative: come orientarsi e orientare nella contemporaneità); della filologia (analisi contrastive e comparative, diatopiche e cronologiche della rappresentazione del reale). Nel saggio del 1968 dal significativo titolo Effetto di reale, Roland Barthes si interrogava sulle descrizioni in un tessuto narrativo, attribuendo agli oggetti apparentemente privi di significato la funzione di dare una «illusione referenziale». Nella società contemporanea, la questione relativa allo studio simultaneo di parola e cosa rimane controversa in virtù della crescente tendenza alle moltiplicazioni (di senso, di prospettiva, di traiettoria). Se pensiamo ai lavori di Michele Cometa o ai più recenti scritti di Joan Fontcuberta (Contro Barthes. Saggio visivo sull’indice), «coscienti del fatto che la nostra interpretazione è sempre fallibile e che può essere migliorata, corretta, arricchita e rettificata», quello che si apre ai nostri occhi oggi è un mondo nel quale il rapporto uno a uno è soltanto il primo gradino di una lunga scalinata che tende al molteplice e all’ibridazione. Già nel ’49, in un articolo confluito poi in Auto da fé, Montale scriveva che «l’uomo dell’avvenire dovrà nascere fornito di un cervello e di un sistema nervoso del tutto diversi da quelli di cui disponiamo noi, esseri ancora tradizionali, copernicani, classici»: passando per Poema a fumetti di Buzzati, i lavori delle neoavanguardie (Niccolai, Balestrini), le nuove forme di life narratives (Mari, Ernaux, Roth) e di giornalismo (l’incontro tra graphic novel e reportage da Sacco a Zerocalcare) e di saggistica (Pajak, Trevisan), si delinea un caleidoscopio di realtà e di sue rappresentazioni che «si propongono più come una ricerca che come una meta». Con tali premesse, si accettano contributi che esplorino queste poliedriche rappresentazioni del reale nella letteratura italiana e straniera contemporanea e “ipercontemporanea”, sia da un punto di vista teorico che di analisi tematico-formale. Il problema della relazione tra interno ed esterno, rappresentazione e realtà – inizialmente tematizzato nella grecità – emerge in tutta la sua forza nella modernità, nel riassestamento ontoteologico della metafisica, divenendo con Cartesio e Leibniz prima questione fondamentale. Tale questione sopravvive poi alla svolta trascendentale kantiana, che ne risemantizza gli elementi costitutivi, e ciclicamente ritorna: come originaria scissione dello spirito (Fichte, Hegel), inganno primo (Schopenhauer, Nietzsche), epoché fenomenologica (Husserl), mondità (Heidegger), corrispondenza costitutivo-simbolica (Cassirer), reversibilità (Merleau-Ponty). A partire anche da tali suggestioni saranno accettate per la sezione di filosofia proposte che contribuiscano alla riflessione e alla discussione sul tema gettando luce, secondo diverse angolature, sulla questione essenziale dei rapporti tra soggetto-oggetto, coscienza-natura, io-mondo. –––––––––––––––– Il convegno si terrà presso le aule dell’ex Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo (edificio 12, viale delle Scienze) nelle giornate del 3, 4 e 5 Giugno 2024. Gli interessati (dottorandi e dottori di ricerca che abbiano conseguito il titolo da massimo 2 anni) potranno inviare un documento word contenente un abstract di massimo 1000 battute, 5 titoli per la bibliografia di riferimento, recapiti, affiliazione accademica e breve nota biografica (massimo 100 parole) all’indirizzo convegnoparolecose24@gmail.comentro e non oltre il 25.02.2024 specificando nell’oggetto della mail la sezione di riferimento. L’esito della selezione sarà comunicato entro il 15.03.2024. Ogni comunicazione avrà la durata di 20 minuti. È prevista la pubblicazione, in volume, di una selezione dei contributi. Per ulteriori